Conferenza dei Servizi 25 luglio 2007. |
Scritto da Enrico | |
martedì 31 luglio 2007 | |
Il 25 luglio 2007 si è svolta la Conferenza dei Servizi, a cui hanno partecipato ASL, ARPA, Comune di Trecate, Provincia di Novara, Spresal e Unibios. Ecco un piccolo riassunto di cosa si è detto in quella sede e delle sue conseguenze.
L'azienda ha modificato la squadra che si occupa di seguire il progetto e ha depositato un documento d'impegno emanato dal consiglio amministrativo della società, che dettaglia ulteriormente quello che avevano incominciato a dire durante la precedente Conferenza dei Servizi. Tra le cose che l'azienda indica c'è la dismissione entro dicembre 2007 delle produzioni a maggior impatto ambientale, ed entro il primo di settembre la dismissione della produzione di acido nalidixico (prodotto in via delle Rimembranze), che dovrebbe essere circa il il 40 % della produzione della ditta; quindi su 220 tonnellate di produzione dovrebbe rimanere una produzione di circa 120 tonnellate. Si è preventivato anche di dismettere il diphill, l'etilebromuro e alcuni solventi clorurati, ed entro il 31 di agosto verranno comunicate le altre produzioni che intendono dismettere. L'azienda ha dichiarato di voler dismettere in cinque anni tutte le produzioni, e cessare le attività di sintesi dedicandosi esclusivamente alle produzioni in camera bianca (ambienti in depressione, chiusi e coibentati), non blistering o sciroppi, ma raffinazione, decolorazione, finitura dei prodotti e il loro infustamento (l'inscatolamento e il blistering avvengono nello stabilimento di Ivrea). È stato presentato un piano di monitoraggio per valutare e misurare gli agenti inquinanti e maleodoranti emessi dagli impianti; il primo step di monitoraggi partirà in questi giorni e avrà la durata di cinque giorni: verranno ricercati all'interno della ditta, sui lavoratori e sulle abitazioni adiacenti le quantità di inquinanti che vanno a ricadere sugli stessi. I monitoraggi saranno ripetuti anche in un secondo tempo; alcune dismissioni avranno effetti immediati, altre bisognerà capire se saranno sufficienti a fare abbassare ed eliminare la presenza di inquinanti nell'aria. Riguardo al piano di messa in sicurezza del sito, il 9 luglio 2007 è stato approvato il piano di bonifica: riguardo alla falda acquifera, il piano prevede la costruzione di sei pozzi barriera per intercettare la falda in modo da evitare che agenti inquinanti presenti, che si sono accumulati nel tempo a causa dall'attività dell'azienda, contaminino ulteriormente l'esterno. I pozzi sono già stati realizzati ma non sono operativi e mancano ancora le opere di collegamento e di trattamento della falda, in quanto si è in attesa che si risolvano i problemi legati allo scarico di queste acque, che finirebbero al depuratore di Cerano da cui non hanno l'autorizzazione. Nelle prossime settimane dovrà essere presentata al Consorzio di acque di Cerano la documentazione per ottenere l'autorizzazione agli scarichi che finora sono stati eseguiti illegalmente. Per i terreni dell'azienda il piano prevede la rimozione di parte degli stessi e il loro conferimento per lo smaltimento; per i terreni che non verranno rimossi verrà eseguito un trattamento che si chiama bioventing: viene insufflata aria nel sottosuolo e la parte leggera di questi inquinanti viene strippata dall'aria, l'aria viene aspirata con delle bocchette, mandata all'impianto di incenerimento e bruciata. Questo progetto è già stato approvato ed è definitivo, e quindi è stato tolto dalla procedura AIA, segue un percorso indipendente: è stato autorizzato dalla Conferenza dei Servizi ed è di competenza comunale. Sono state aperte le procedure di mobilità per il personale dipendente che attualmente è formato da 48 assunti tra contratti a tempo determinato e indeterminato e 4 collaboratori. Ora si attende il 31 agosto 2007, data in cui la ditta depositerà i piani dettagliati del progetto, dando il tempo agli organi preposti di valutarli e prendere delle decisioni.
Di cosa non si è parlato? Non si è detto nulla sulla destinazione del termodistruttore, che cessando le produzioni non avrebbe ragione di esistere. Non si è parlato delle problematiche per la sicurezza legate al passaggio dei convogli ferroviari che trasportano passeggeri e infiammabili provenienti dalla SARPOM: ci sono alcune linee produttive che sono collegate tra loro passando con gli impianti sotto la ferrovia, passano i residui dell'acido acetico per finire nel termodistruttore. Non si è parlato della produzione di pancreatina (che anche se ha un minor impatto per la salute crea delle puzze vomitevoli). La produzione di pancreatina avviene in via Silvio Pellico, e per quella parte non sono ancora stati presentati piani; l'unica soluzione per poter proseguire la produzione in quel sito e avere quindi l'autorizzazione AIA sarebbe quella di attuare le BAT (utilizzare le migliori tecnologie esistenti), cosa che appare molto improbabile da attuare viste le condizioni e la logistica del sito. La situazione appare ancora offuscata, i cinque anni preventivati per la dismissione, motivati con la volontà da parte dell'azienda di salvaguardare i contratti in essere per non compromettere la vita stessa dell'azienda, appaiono troppo lunghi alla gente che abita nelle vicinanze, che vede la propria qualità di vita compromessa dagli interessi economici dell'azienda ormai da troppi anni. Hanno fatto “orecchie da mercante” in tutti questi anni alle lamentele dei cittadini; le promesse degli ultimi due anni, con i progetti di captazione delle puzze, non compaiono nemmeno agli atti in provincia! Adesso ci si preoccupa! Se si era seri e sinceri anni addietro ora non si sarebbe a questo punto. Adesso chiedere alla gente che annusa queste schifezze di sopportarle ancora è più che una beffa! L'assessore all'ambiente della Provincia di Novara, Franco Paracchini, commenta la proposta di Unibios con tutte le cautele del caso: “ È una situazione delicata che merita grande attenzione. I tecnici della Conferenza hanno colto un cambio di passo da parte dell'azienda. Le nuove proposte ed un rinnovato atteggiamento fanno ben sperare nelle intenzioni di dismissione dell'impianto produttivo. La credibilità acquisita però ora deve trasformarsi in atti concreti, staremo a vedere già il progetto che sarà presentato il mese prossimo. Per ora resta fissata la data del termine ultimo per la chiusura dell'impianto”. Ormai qui sono anni che ci riempiamo di speranze, ci auguriamo la massima attenzione nelle valutazioni, e che le scelte che siano fatte con l'obbiettivo primario della tutela dei cittadini.
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