Dopo l'incontro dei Verdi. |
Scritto da Enrico | |
lunedì 02 luglio 2007 | |
Venerdì 29 giugno si è svolto l'incontro organizzato dal gruppo dei Verdi della città di Trecate: l'incontro aveva lo scopo di informare i cittadini su quanto sta accadendo e quanto è successo intorno alla vicenda Unibios. Hanno partecipato alla serata Maria Cristina Spinosa (Consigliere Regionale dei Verdi), Marco Uboldi (Circolo di Trecate dei Verdi) e Daniele Barbone (Federazione Provinciale dei Verdi di Novara). Non hanno presenziato all'incontro i rappresentanti dell'ARPA e della Provincia di Novara, motivando la loro assenza con il fatto che è tuttora in corso l'istruttoria per l'Autorizzazione Integrale Ambientale che l'azienda sta cercando di conseguire; non era presente Serafino Lanza (Ricercatore Scientifico) a causa di motivi familiari. Era presente anche l'attuale assessore all'ambiente Volontè: sarebbe stato interessante anche un suo intervento, ma purtroppo si è assentato dall'incontro molto prima del termine. La serata nel complesso ha avuto esito positivo: è stato spiegato cos'è e il perché dell'AIA, e si è fatto un quadro generale delle soluzioni che si prospettano all'azienda entro le scadenze fissate. Molto positivo anche il fatto che fossero presenti alcuni dipendenti della ditta, che hanno potuto spiegare anche dei dubbi sorti a una cittadina per un procedimento di verifica a un pozzetto esterno all'azienda, che aveva destato curiosità in chi lo aveva notato. Purtroppo ci sono state alcune domande che non hanno ottenuto risposte esaurienti: l'assenza di tecnici competenti non ha consentito di dare le risposte adeguate. Sulla base di quanto emerso dalle domande fatte dai cittadini presenti all'incontro, e delle soluzioni auspicabili citate sia dal sindaco nell'ultimo consiglio comunale sia da Barbone durante l'incontro, appare ancora più necessario un incontro con tutte le parti e la cittadinanza. Dubbi come quelli esposti da un cittadino abitante nelle vicinanze della ditta, che chiede se ci possono essere correlazioni tra le sostanze trattate dall'Unibios e la malattia contratta da sua moglie (tumore), devono essere risolti con certezza. Anche se è in atto il procedimento dell'AIA, i materiali lavorati dalla ditta e le loro emissioni sono comunque un dato noto, e certamente potevano e dovevano essere spiegati. Questo incontro è stato organizzato dal gruppo dei Verdi di Trecate, ma con la raccolta di firme del 29 maggio, oltre alla rilocazione, i cittadini chiedevano anche che il sindaco organizzasse proprio un incontro coinvolgendo tutte le parti. Lo stesso sindaco durante il consiglio del 4 giugno ha dichiarato che i cittadini conoscono ben poco della reale situazione che ruota attorno all'Unibios; ha dichiarato che tutti sanno che l'azienda da anni scarica nell'adiacente canale che finisce a Cerano, e che anche se le firme raccolte fossero state cinquemila la priorità è e sarebbe rimasta l'occupazione. Credo che togliere dubbi e informare con certezze, in un contesto simile, sia un dovere. Ma questo non lo deve fare il privato o un gruppo politico: si deve muovere tutta la “macchina” amministrativa, che può disporre dei mezzi per farlo senza dover associare il problema a questo o a quel gruppo politico, e coinvolgendo tutti (ARPA, Provincia, responsabili aziendali, dipendenti, cittadini, proprietari dell'azienda e chiunque sia coinvolto nella vicenda). Ascoltando i dipendenti si è capito che anche loro soffrono del problema della disinformazione, e si sentono additati sia in relazione alla tragedia avvenuta il 5 maggio sia a causa delle problematiche ambientali. La rilocazione, che ora pare una soluzione realizzabile, viene prospettata in tre o quattro anni (secondo l'opinione espressa dal Sindaco nel consiglio comunale), ma non viene spiegato se in questi anni si permetterebbe all'azienda di continuare a lavorare senza aver conseguito l'AIA, continuando cioè con le molestie olfattive; e quali accorgimenti verrebbero presi per garantire in quel periodo la sicurezza di dipendenti e cittadini trecatesi? Chi si prenderebbe la responsabilità di far proseguire l'attività senza far osservare con la massima scrupolosità le normative vigenti dal 2005? Si creerebbero dei precedenti? Insomma, si prenderà ancora tempo e poi si vedrà? Tutte queste domande reclamano delle risposte precise, e il dovere delle amministrazioni è fornirle. Auspichiamo tutti che si possano avere, al più presto e con trasparenza, delle risposte a tutti dubbi che hanno esternato i cittadini. La corretta informazione e la gestione trasparente della situazione sicuramente non possono che aiutare a risolvere le molte incomprensioni che ruotano attorno alla vicenda.
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