Aria di Unibios
Lettera al sindaco 25/11/2005. PDF Stampa E-mail
Scritto da Enrico   
venerd́ 25 novembre 2005

Trecate, 25 novembre 2005


Alla cortese attenzione del Sindaco del comune di Trecate.


Oggetto: Unibios.


I cittadini di Trecate che abitano nelle vicinanze della ditta Unibios chiedono che vengano presi provvedimenti per risolvere immediatamente e definitivamente il problema dei cattivi odori emessi dalla suddetta ditta. Più volte la cittadinanza si è lamentata, ma invano, visto il proseguire di questa intollerabile situazione che di seguito esponiamo.

Quasi quotidianamente in diverse ore del giorno e della notte si sprigionano odori, a volte fortissimi, che variano dal dolciastro all'acre e che assomigliano molto alle urine dei gatti, odori talmente forti che obbligano gli abitanti a svolgere le normali attività quotidiane a finestre chiuse anche d'estate.

Gli odori sono talmente persistenti che se non si chiudono in tempo le finestre si è obbligati a tenerle aperte fino a quando non esce l'odore, che una volta entrato persiste per parecchio tempo, obbligando anche in pieno inverno a spalancare le finestre sperando che l'aria esterna si pulisca in fretta dall'odore.

Nei condomini spesso gli androni delle scale sono impregnati di questo odore, e cenare o pranzare a volte è davvero difficile, così come è difficile dormire d'estate tenendo la finestra chiusa per evitare di ritrovarsi la stanza puzzolente.

Più volte si è imbarazzati a invitare persone ai pasti e doversi poi scusare con gli invitati per la situazione, quasi si fosse colpevoli di abitare lì; ad alcune persone capita anche di avere nausee durante i pasti se l'odore si sprigiona e non si riesce a chiudere per tempo i serramenti.

La ditta, oltre a rendere sgradevole abitare nelle sue vicinanze, rende sgradevoli anche le attività in città: si pensi al campo sportivo, alla stazione ferroviaria, al mercato, alla piazza e ad altre attività che si svolgono in aree a poche centinaia di metri dalla ditta.

Anche se la ditta si pubblicizza sul suo sito web con la frase “Particolare attenzione è rivolta alle tematiche dell’ambiente ed a come rendere compatibile l’industria chimico-farmaceutica con il rispetto della natura” non ha attenzioni verso i cittadini.

Crediamo fermamente che la collocazione della ditta sia incompatibile con lo sviluppo raggiunto dalla città e con una qualità di vita dignitosa dei suoi abitanti, che pagano le case e le tasse come in una qualsiasi altra zona e devono pertanto avere il diritto di non subire questa situazione che li relega a cittadini di serie B.

Discutibile anche l'approvazione del ministro all'ambiente del 19/01/1994 alla realizzazione dell'inceneritore sito nella stessa azienda, la cui canna fumaria sembra non elevarsi oltre alcuni condomini delle vicinanze; il livello sonoro in alcune occasioni (soprattuto durante le ore notturne) desta dubbi riguardo l'osservanza dei decibel ammessi, e la situazione rappresenta sicuramente un rischio per i cittadini, visto che si inceneriscono rifiuti tossici praticamente in centro città (alleghiamo tratto di documento depositato in comune del piano di protezione civile).

Risulta incredibile come tutto questo si possa protrarre da così tanto tempo, considerando i passi avanti fatti dalle leggi in materia di tutela dell'ambiente e dalle normative che i cittadini osservano pazientemente per migliorare le condizioni di vita delle città.

Purtroppo possiamo solo cercare di descrivere il disagio della gente, perché gli odori non sono documentabili se non con la presenza in loco nelle citate occasioni; speriamo vivamente che questa nostra missiva riesca a sensibilizzare i responsabili di questa situazione e i funzionari delegati a tutelare la cittadinanza, in modo da ridare serenità al quartiere.

Ricordiamo inoltre che spesso i cittadini si sentono abbandonati dalle amministrazioni locali e nazionali, che sembrano impotenti o poco incisive nel risolvere la questione; il fatto che i cittadini non continuino a lamentare quanto sopra descritto non deve indurre a pensare che la problematica sia di poco conto: si tratta di una ben più grave situazione di sfiducia verso le istituzioni, che pare non si sensibilizzino con la dovuta adeguatezza.

Aspettiamo fiduciosi che il diritto a un'aria pulita sia fatto rispettare anche per noi.


Cordiali saluti,

Enrico Platti

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