Aria di Unibios
Dopo la conferenza, ottimismo? PDF Stampa E-mail
Scritto da Enrico   
domenica 03 giugno 2007

 

Nella sezione “Stampa” trovate gli articoli relativi all'esito della conferenza dei servizi del 30/05/2007.

Ecco in breve cosa è successo.

L'azienda doveva presentare delle relazioni in merito alle richieste fatte dalla Provincia per poter ottenere l'Autorizzazione Integrata Ambientale e presentare le specifiche per il piano di bonifica del sito.

Questi incontri sono partiti lo scorso anno, da quando con l'adeguamento alle normative europee in materia di rispetto ambientale, l'azienda si è trovata nella condizione di dover ottenere queste certificazioni per poter continuare la sua attività.

In questo incontro come nei precedenti, l'azienda non ha presentato documentazione sufficiente a garantire il pieno rispetto delle norme e quindi la sua richiesta è stata respinta.

Sarebbe interessante capire quanto è lontana l'azienda dal soddisfare completamente le richieste fatte, se sono state presentate anche questa volta delle relazioni incomplete o se ci sono sempre grosse carenze dovute al fatto che l'Unibios non vuole investire in tecnologie orientate esclusivamente a garantire che l'azienda non arrechi danni all'ambiente, ma che non porterebbero vantaggi economici alla stessa.

Ora si ritroveranno tutti in Provincia tra una decina di giorni dove l'Unibios riproverà a presentare nuova documentazione.

I titoli e gli articoli sui giornali, lasciano intravedere una sorta di ottimismo per chi spera che questa azienda finisca di creare disagi alla città; si evidenzia la data (30 ottobre 2007) entro cui la ditta, se non ottiene le certificazioni, dovrà cessare l'attività, avendo poi la possibilità di riprenderla se presentasse un piano soddisfacente di adeguamento.

Anche se l'esito di questa conferenza ha creato titoli a effetto sui giornali, non ha molto di diverso dalle precedenti; quello che sembra cambiato sono la maggior attenzione di tutti gli organi interessati a vigilare e le dichiarazioni di molti addetti, che lasciano intravedere una presa di coscienza sulla situazione.

Sicuramente l'incidente, che è costato la vita a Marco Pradella, ha fatto sì che l'attenzione di tutti rimanesse alta, e tutti ci auguriamo che con il passare del tempo anche questa vicenda non rimanga solo un lontano ricordo (sempre vivo nei familiari e di chi era vicino a Marco), facendo diminuire l'attenzione e la vigilanza su questa ditta, che anche in questi giorni prosegue la sua attività con le conseguenti molestie olfattive.

Di ricollocazione non si è discusso; ovviamente in quella sede ci si trovava per le certificazioni, ma la gente è preoccupata da anni di continue lamentele cadute nel nulla, dal fatto che in città molti conoscono ex dipendenti e sentono i loro racconti, che non fanno brillare l'azienda per correttezza e attenzione (sarebbe istruttivo da parte di chi è incaricato a indagare sulla sicurezza cercare di contattare queste persone e farsi raccontare).

C'è la certezza dell'inquinamento prodotto nel territorio limitrofo; si conoscono i problemi causati al depuratore di Cerano, che lamenta da anni problemi di inquinamento dovuto alle sostanze scaricate dalla ditta (persone raccontano che durante le ore notturne vengono scaricate acque, che andrebbero trattate, nel fontanile che poi finisce a Cerano: forse sono solo storie, ma pare che molti conoscano queste storie e qualcuno si domanda se il riso delle risaie vicine sia “buono”); la puzza continua, insomma, nel frattempo tutto è come sempre.

Facendo il resoconto di anni, la gente ha paura che una volta ottenute le certificazioni tutto torni come prima; infatti, nonostante a ogni lamentela ci si sentisse rispondere “ci sono gli organi competenti addetti ai controlli”, la situazione peggiorava, dando l'impressione che questi controlli non servissero a nulla.

L'ottimismo quindi non dilaga tra la gente, che è stanca e schifata da questi atteggiamenti, dalle verità in maschera dell'azienda, dall'incapacità di chi in tutti questi anni non ha imposto il rispetto dell'azienda verso dipendenti, cittadini, e ambiente.

Tirando le somme ormai la gente ha un solo desiderio: fuori da Trecate!!

 

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