Aria di Unibios
Il punto della situazione. PDF Stampa E-mail
Scritto da Enrico   
marted́ 01 maggio 2007


Siamo ai primi di maggio 2007 e la promessa che l'impianto di captazione degli odori sarebbe stato messo in funzione entro fine febbraio-marzo non è stata mantenuta, una serie di “intoppi” hanno spostato il tutto a una nuova data promessa: ottobre 2007.

Con l'approssimarsi delle scadenze delle valutazioni della provincia, si sono riaccese le polemiche intorno alla ditta Unibios, e come al solito non è cambiato nulla: articoli sui giornali, dibattiti in consiglio e una dichiarazione del legale dell'azienda, ma sempre la solita minestra condita da storie che ormai per la gente sono scontate, come se fosse normale vivere contornati da gente che rigira le cose con naturalezza, magari armandosi di frasi fatte volte a non ricevere critiche per la loro indiscussa moralità... “Soldi” (citazione del legale dell'azienda: “l'azienda svolge un'importante attività per l'economia locale”); per quattro tasse e qualche stipendio (quante persone lavorano all'Unibios 30/40, quante di Trecate? Come sono le condizioni di lavoro, e quale la qualità del posto di lavoro?) si tiene in scacco una città di quasi 20.000 persone e si rende nauseante vivere nelle vicinanze della ditta.

I soldi sono importanti, ma qui si è perso il senso reale del loro valore e forse non ci si ricorda più a cosa dovrebbero servire.

I soldi devo consentire una vita dignitosa, magari aiutarci ad avere degli agi, e quindi benessere, e invece vengono visti come se fossero fini a se stessi, e per realizzarli si chiudono gli occhi su parecchie cose, compreso il disagio e la cattiva qualità di vita della gente.

Si giustificano aumenti delle tasse per poter dare servizi, abbellire le vie, creare giardini dove far giocare i bambini, ma poi si finge di non sapere o si tace sulle condizioni della qualità dell'aria dove costringiamo gli stessi a crescere, bel modo di dare benessere alla società!

Eh sì, questa storia che la puzza non è nociva è una bella trovata per nascondere un problema grave comunque, e le amministrazioni da brave tutrici dei cittadini bloccano il traffico e mostrano grande interesse per la salute del cittadino, ma la puzza il cittadino può e deve comunque respirarla, perché porta quattro soldi.

Si è scoperto ultimamente che l'inceneritore ha cambiato regime di lavoro, passando dalle 6/7 ore dell'autorizzazione del 1994 alle 24 dell'autorizzazione del 2003.

La cosa è passata sotto silenzio (tutto in regola comunque) e l'ho scoperta casualmente leggendo la documentazione in provincia; ovviamente nessuno ha informato la cittadinanza e l'amministrazione locale, visto che non ce n'era l'obbligo.

Pensandoci bene se nel 1994 sono state raccolte 1360 firme contro l'inceneritore, ora che è stato più che triplicato il suo utilizzo si sarebbe potuto andare incontro a una protesta ancora maggiore; visto che nel 1994 non si arrivava a un numero della popolazione prossimo ai ventimila cittadini, e che ora l'informazione corre più velocemente, magari se pubblicizzata la richiesta di un aumento del suo utilizzo si sarebbero raccolte molte più firme di protesta.

La richiesta di aumento delle ore di funzionamento (concessa per 5 anni dal 2003) che motivazione può avere?

Se è triplicata l'esigenza di smaltire rifiuti?

Considerando che l'azienda dichiara di non smaltire conto terzi vuol dire che è triplicata la produzione?

I bilanci cosa dicono?

La produzione è triplicata?

Non si è chiesto di aumentare le ore di incenerimento per un aumento di rifiuti ma per una miglior ottimizzazione dell'impianto?

Ma allora gli anni precedenti al 2003 si lavorava con un funzionamento non ottimale?

E se la motivazione è l'ottimizzazione dell'impianto, perché l'autorizzazione è per soli 5 anni?

Le mie sono delle semplici domande che purtroppo non trovano una risposta logica e che magari molte altre persone si pongono, preoccupate da quell'inceneritore di sostanze tossiche che sta proprio nelle vicinanze delle loro abitazioni.

Abbiamo visto che qualche tempo fa la minoranza consiliare ha fatto un'interrogazione durante una seduta di consiglio, ma la risposta è stata a mio giudizio poco soddisfacente in quanto sintetizzava solo che tutto era approvato regolarmente da una determina del 2003 (che potete leggere nella sezione “Lettere e documenti” del sito) ma non spiegava le motivazioni.

Le motivazioni credo siano importanti, ricordiamoci che nel 1994 ci sono state 1360 firme e anche una marcia di protesta, più varie iniziative contro la realizzazione dell'inceneritore, ma evidentemente si finge che ora la gente ne vorrebbe tre di inceneritori, visto l'utilizzo è triplicato.

Una piccola nota: vedo che durante le assemblee comunali seduto a fianco dell'attuale sindaco siede anche l'ex sindaco che nel 1994 con la sua giunta ha dato parere favorevole alla realizzazione dell'impianto nonostante le incisive proteste di molti abitanti; ripensando alla delibera che autorizza l'impianto, non riesco a togliermi dalla testa la frase che dice “l'impianto è migliorativo per la città”.

Qualcuno è in grado di spiegarmi come è migliorata Trecate con un bruciatore di sostanze tossiche in centro città e a fianco di una chiesa?

Io non riesco proprio a capirlo!

I quattro soldi forse?




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